ANTROPOLOGIA. Origini e metodi

1.Antropologia significa...

Antropologia significa studio del genere umano ed una parola che deriva dal greco. L'antropologia più specificamente studia il genere umano dal punto di vista culturale. Studia cioè le idee e i comportamenti che sono caratteristici degli esseri umani che vivono in società fra loro lontane nello spazio  e nel tempo, e diverse per tradizioni, costumi e stili di vita. L'antropologia ha per obiettivo anche lo studio delle somiglianze che esistono tra idee e comportamenti tipici di società tra loro diverse: essa è un sapere comparativo. 

2.La domanda sulla diversità 

Le prime testimonianze scritte risalgono agli antichi greci. lo storico Erodo (V sec. a.C) scrisse la diversità dei modi di vivere dei popoli da lui incontrati durante i suoi viaggi in Nord Africa e in Asia.

Per trovare tracce degli indizi dell'antropologia a noi più vicine bisogna guardare al Quattrocento e al Cinquecento, all'Umanesimo, al Rinascimento e ai dibattiti che seguirono alla scoperta dell'America (1492). Gli intellettuali umanistici e rinascimentali iniziarono a vedere gli esseri umani come soggetti capaci di decidere del proprio destino, di esplorare la natura e studiarne le leggi.
La scoperta e la conquista del Nuovo Mondo allargarono enormemente gli orizzonti delle conoscenze e fecero nascere nuove domande non solo sulla natura animale e vegetale in America molto diversa rispetto all'Europa ma anche sugli esseri umani, sulla storia e sulla religione. 
Le descrizioni dei costumi e delle istituzioni sociali dei popoli lontani dall'Europa divennero sempre più numerose, ma non rientravano in un vero e proprio progetto scientifico riconoscibile come "antropologia".

L'illuminismo fu un momento intellettuale composito al quale parteciparono letterati, filosofi, artisti, scienziati ecc.. Fu in questo clima culturale che (Settecento) alcuni studiosi della natura cominciarono a elaborare una teoria sull'unità del genere umano, come unica specie costituita da individui potenzialmente dotati delle stesse facoltà mentali.


3.La pratica antropologica

Lo studio delle istituzioni sociali e politiche, dei riti, delle credenze religiose, delle tecniche di fabbricazione dei manufatti, dell'arte dei popoli lontani da quelli europei o d'origine europea ha costituito l'oggetto privilegiato dell'antropologia.
Oggi gli antropologi studiano tanto le popolazioni urbane dei Paesi extraeuropei quanto quelle della stessa Europa e del Nord America, i popoli nomadi dell'Asia, i minatori delle Ande e i gruppi di adolescenti delle aree urbane delle città, dei Paesi economicamente sviluppati.
Nell' Ottocento gli antropologi si avvalevano delle testimonianze di viaggiatori, missionari, esploratori, militari e funzionari coloniali poiché raramente avevano la possibilità di visitare questi posti.Tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento gli antropologi iniziarono a recarsi personalmente presso i popoli che volevano studiare, dando inizio ad una nuova epoca nella storia del''antropologia.

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