PSICOLOGIA. Lo sviluppo del bambino

1. Che cosa studia la psicologia dello sviluppo?

La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell’evoluzione psicologica individuale: l’individuo è visto come un soggetto in continua evoluzione non solo nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, ma durante tutto il percorso della sua vita.
Una delle questioni più dibattute riguarda il rapporto natura/cultura: nello sviluppo dell’individuo quali sono i fattori determinanti? Incidono maggiormente i fattori innati, cioè il patrimonio genetico, oppure le esperienze e l’ambiente?
Oggi la conclusione è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono nella crescita individuale.
Lo sviluppo è un peocesso complesso, bel quale entrano in gioco diversi elementi che non possono essere considerati come a sé stanti, ma vanno osservati all’interno di un contesto più ampio, in interazione con altri elementi.

2. L’universo del bambino prima della nascita



Lo zigone, si trasforma a poco a poco in un bambino durante il percorso prenatale. Questo percorso si distingue in diverse fasi: il periodo germinale, il periodo embrionale e il periodo fetale.
La testa rappresenta la parte piutgrande dell’embrione. Nei mesi che precedono la nascita non vi è soltanto l’accrsscimento del peso e del volume del feto, ma anche anche una maturazione delle finzioni sensoriali: il tatto, l’olfatto, il gusto, l’udito, la vista.

3. Il neonato competente

Un bambino è dotato di proprie capacità sin dalla nascita, infatti sin dalla nascita il bambino è capace di produrre una serie di risposte motorie strutturate, cioè i riflessi: riflesso di grasping o presa, riflesso della marcia automatica, riflesso di rooting o di suzione, riflesso di Babinski, riflesso palpebrale, riflesso di ritirare il piede.
Tutti i riflessi sono inizialmente involontari ma, successivamente, con lo sviluppo si trasformano in atti volontari.

4. Lo sviluppo percettivo nel neonato



I processi percetivi permettono al bambino di acquisire quotidianamente le informazioni sul mondo circostante e interagisce con esso, adattandolo alle proprie esigenze e adeguandosi alle sue regole. Fin dalla nascita il bambino è capace di ricavare informazioni sul mondo grazie a particolari strutture nervose, i recettori sensoriali: visivi, uditivi, olfattivi, tattili e cinestesici.
Gli stimoli che provengono dall’ ambiente attivano i diversi apparati percettivi, stimolando la corteccia celebrale.

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