1. Lezioni e dispute
La parte più importante dello studio e dell'insegnamento era costituito dalla "lettura" dei testi e dalla "disputa". La lettura era l'attività principale di apprendimento. Benché il sapere e la sua trasmissione fossero ampiamente legati all’insegname orale, l’architrave di ogni disciplina era il libro, che trasmettevano teorie, principi e nozioni.
La lettura di un testo era assai complessa e comportava un’analisi della struttura del testo, suddivisioni in parti che a loro volta venivano divise in porzioni di testi sempre più piccoli, fino ai singoli enunciati.
Ugo di san Vittore ha delineato le tre forme della lettura in uso nelle scuole: per opera del docente; per opera dello studente; lo studio personale.
La disputa rappresentava il momento più importante e segnava il passaggio dall’argomentazione sulla base dell’autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione. La disputa con il tempo divenne il momento più importante nel lavoro comune di maestri e allievi. Diversamente dalla lettura si fonda sul uso della dialettica, si svolgeva nelle facoltà superiori in modo particolare in quella di teologia e nelle facolta delle arti.
La disputa diede origine ad un genere argomentativo e didattico, caratterizzato dalla raccolta di questioni intorno ad un determinato argomento, a sè stanti oppure all’in di Summae e degli articoli che le componevano.
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