PEDAGOGIA



Gli aspetti più importanti dell’Umanesimo sono: la centralità dell’essere umano, l’esaltazione della vita attiva, la riscoperta dei classici e la rivalutazione del sapere empirico.
Il bersaglio polemico di tutti gli intellettuali umanisti fu la cultura della tradizione scolastica, infatti, il primo movimento culturale dell’Umanesimo sostenne le ragioni di un ritorno al passato idealizzato dell’età classica.
Un elemento fondamentale per l’affermarsi dell’ideale umanistico fu la riscoperta della lingua greca, della quale da tempo si era persa la conoscenza. I primi umanisti appresero la lingua greca direttamente da dotti bizantini venuti in Occidente in un’epoca di profonda crisi dell’impero di Costantinopoli.
I primi umanisti si dedicarono alla ricerca dei antichi manoscritti poiché desideravano studiarne i testi ed è così che nacque la filologia: disciplina che studia i documenti linguistico-letterari di una civiltà.
Altro elemento che sta alla base dell’Umanesimo è la forte incidenza di nuovi movimenti religiosi. Un altro tratto distintivo dell’Umanesimo fu l’autonomia del uomo che venne a maturazione piena con il Rinascimento.
L’epoca umanistico-rinascimentale fu segnata dalle profonde trasformazioni del panorama politico europeo ciò il sorgere degli Stati nazionali e lo sviluppo del sistema delle corti. 
L’Umanesimo si difende in Europa tra il XIV e il XV secolo. 

Il principale rappresentante dell’umanesimo europeo è Erasmo da Rotterdam, il quale il campo educativo sosteneva la necessità dello studiosi classici come base della cultura, la mitezza del rapporto tra maestro e allievi, l’importanza dei fattori psicologici nella formazione della personalità.



La pratica dei nuovi contenuti umanistici e l’organizzazione del tutto innovativa devono essere attribuite ai Fratelli della Vita Comune, infatti, nelle scuole-convitto l’insegnamento era diretto da un magister che si rivolgeva ad un folla eterogenea di allievi. Nelle scuole-convitto si seguiva il cosiddetto modus italicus che lasciava grande libertà agli allievi e consentiva a loro di organizzare il loro piano di studi in modo autonomo.
Ciò metteva a rischio l’intelletto e per questo i Fratelli della Vita Comune fecero distribuire gli allievi per “classe” e assegnarono poi a ciascun gruppo un insegnante, il quale sorvegliava l’apprendimento mediante interrogazioni e verifiche.
Questo metodo didattico divenne noto come modus parisiensis poiché fu adottato dall’Università di Parigi.

Accanto ai testi ereditati dal medioevo, gli umanisti si dedicarono alla confezione di nuovi strumenti per la trasmissione dei saperi, sotto forma di manuali di nuova impostazione, grammatiche, libri di lettura e repertori.
Erasmo da Rotterdam fu molto importante poiché gram parte della sua produzione è costituita da testi concepiti per la scuola o per non studio e l’approfondimento individuale. Un’altro strumento fu la stampa che permise la diffusione dei manuali scolastici, riservati non più ai docenti ma direttamente agli allievi.

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