PSICOLOGIA

Le teorie dello sviluppo

Sigmund Freud sostiene che lo sviluppo del bambino è rappresentabile come un continuo superamento di sfide. Egli descrive come attraverso le varie fasi dello sviluppo il bambino si trovi in difficoltà per il conflitto che si viene a creare tra i propri desideri e le richieste sociali.
Egli sostiene che se il bambino riesce a controllare queste fasi si avvia verso uno sviluppo psicologicamente armonico. Se il bambino non riuscisse a controllare queste fasi vi si verificheranno delle fissazioni, che in seguito potrebbero causare possibili nevrosi: la libido.
Tali fissazioni possono essere determinate da traumi o dall'incapacità del bambino di abbandonare una particolare fase nella quale ha trovato soddisfazioni e dal timore di sperimentare.



Erikson sostiene, invece, che lo sviluppo avviene attraverso il superamento di eventi specifici nel corso delle varie fasi di età. L'individuo deve affrontare periodi critici in età differenti e gli risolve attraverso lo sviluppo di abilità psicosociali quali: l'evolversi della fiducia, la formazione dell'identità e la generatività.
Il successo nell'affrontare le sfide più importanti di una fase deve essere considerato la base per passare alla fase successiva. Dunque per egli lo sviluppo non riguarda soltanto le prime fasi di vita ma prosegue per tutto l'arco dell'esistenza.

L'adolescenza è caratterizzata dal susseguirsi di una serie di cambiamenti individuali connessi allo sviluppo somatico e psichico. Tali cambiamenti incidono sul modo in cui l'adolescente si rapporta ai genitori e sull'immagine che i genitori si sono costruiti del figli.
La trasformazione fisica riveste un ruolo fondamentale: sia per ciò che riguarda le pulsioni che emergono in seguito alla maturazione sessuale, sia per lo sviluppo somatico che accompagna tutta questa fase. In questo periodo della sua vita la persona cerca di definire la sua identità ancora confusa. L'adolescenza è un tempo dell'incertezza, caratterizzata da sogni e paure, da voli e distacchi.



I giovani adulti: Una nuova fase di sviluppo che comprende gli individuo dai 19 ai 29 anni circa. Questa fase riguarda tutti quei figli che vivono con i propri genitori per un periodo prolungato. La comprensione di questo fenomeno è riconducibile sia a cause di ordine strutturale, come la scolarità prolungata, sia ad aspetti di carattere culturale, quali l’aumento di libertà per i giovani e la maggiore permissività degli genitori.
Questo evento può avere delle conseguenze come la dipendenza dei figli dai genitori e la difficoltà dei genitori di separarsi dai figli.
In questi individui potrebbe svilupparsi anche quella che viene chiamata sindrome di Peter Pan, cioè quegli adulti che mancano di autonomia e che non sono in grado di gestire con responsabilità la propria vita. Questi giovani adulti sembrano non voler crescere mai e sono alla continua ricerca dei privilegi legati all’essere bambini.



La maturità: Spesso questo periodo rappresenta un momento di vera e propria crisi a causa dell’inevitabile diminuzione di opportunità che si presentano. Solitamente una persona di mezza età ha già assunto le decisioni più importanti della propria vita, di conseguenza molte persone vivono la mezza età come un periodo in cui si subisce un rallentamento. Non è così per tutti, infatti, alcuni soggetti riescono a vivere questa età come una nuova sfida per poter cambiare aspetti poco soddisfacenti della loro vita.

La tarda età adulta e la vecchiaia: In questa fascia di età si cominciano a notare gli effetti di una serie di cambiamenti fisici legati all’invecchiamento biologico e psichico.
Inoltre l’andropausa e la menopausa nella società contemporanea tendono a non essere vissuti come un naturale momento di maturazione.
Tra gli eventi che segnano maggiormente e in modo doloroso questa età è senza dubbio il peggioramento significativo della salute. I lutti rappresentano un elemento caratterizzante ed anche la solitudine rappresenta per molti anziani uno dei problemi da affrontare.


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